L’Echeveria è una pianta succulenta perenne molto diffusa perché robusta e molto decorativa, che produce delle rosette di foglie compatte e carnose che possono cambiare colore a seconda della specie. Le più diffuse sono quelle di colore verde-grigio o verde chiaro ma è possibile trovare un po’ tutte le sfumature del verde e alcune tonalità rossastre.

Echeveria rossa, anche chiamata Agavoide, si caratterizza per le sue punte che arrossiscono al sole. Le foglie spesse e carnose sono a forma di triangolo e formano delle rose molto grandi. I fiori, invece, spuntano a inizio estate, rossi con i bordi gialli sia in vaso che in fioriera. 

Le infiorescenze spuntano sui rami laterali. I fiori rossi o gialli sono a campanula, riuniti in spighe. Si tratta di una specie di facile coltivazione spesso utilizzata per l’abbellimento di giardini rocciosi. Il fusto tende a legnificare man mano che avanza l’età della pianta. Scopriamo insieme come si cura l’Echeveria rossa e dove posizionarla.

Fioritura

L’Echeveria fiorisce in primavera-estate, quando al centro della rosetta cresce un lungo stelo sul quale compaiono tanti piccoli fiorellini campanulati. Oltre ad essere molto vivace, la fioritura è abbastanza lunga: inizia in primavera e dura tutta l’estate. I colori vistosi spaziano dal rosso, all’arancio, al giallo e presentano delle differenze evidenti tra il centro del petalo e i margini.

Consigli per la coltivazione

L’Echeveria non sembra essere una pianta che necessita di particolari cure per il terreno ma piuttosto per la temperatura che deve essere alta con l’esposizione al sole. Spesso si pensa che le piante grasse non richiedano attenzioni e che possano crescere anche se trascurate. In realtà, non è così. Anche le succulente hanno le loro necessità, in minore misura rispetto altre varietà, ma se si desidera che crescano rigogliose allora è bene prendersene cura.

Coltivazione in vaso

L’Echeveria è una specie robusta che possiede la capacità di adattarsi a terreni difficili e rocciosi, dal momento che si sono sviluppate in zone di alta escursione termica, in ambienti difficili come gli altopiani del Messico e alcune regioni dell’America Meridionale. Occorre però, considerare le nostre latitudini, motivo per cui è consigliabile la coltivazione in vaso, che consente di spostare le piante al riparo quando le temperature sono troppo basse.

Ogni anno se le radici occupano tutto lo spazio a disposizione, occorre rinvasare la pianta durante la primavera, utilizzando un vaso un po’ più grande del precedente. Il rinvaso rappresenta l’occasione per controllare lo stato delle radici: se annerite o grigiastre devono essere rimosse. In questi casi si possono utilizzare delle forbici sterilizzate per il taglio. Si utilizza della polvere fungicida ad ampio spettro e si rinvasa. Dopo una settimana si può annaffiare la pianta per immersione.

Per il rinvaso, gli esperti consigliano di impiegare una sostanza specifica unita a sabbia grossolana o perlite nella misura di 2:1. Nel foro di drenaggio vanno sistemati dei pezzi di coccio in modo che la terra o le radici non ostruiscano il foro di drenaggio, poiché i ristagni idrici sono letali per questa pianta. Meglio impiegare dei vasi di terracotta che consentano alla terra di respirare, vasi che siano larghi piuttosto che profondi, dal momento che le radici tenderanno a svilupparsi in larghezza più che in profondità.

Coltivazione in piena terra

Per la messa a dimora nel terreno, gli esperti consigliano di controllare quale sia la varietà migliore secondo le caratteristiche della propria zona di residenza. Utilizzare un terreno ben drenato che sia composto da sabbia e torba in parti uguali.

Annaffiatura

La prima cosa da ricordare è che non vanno bagnate le foglie. Vista la crescita compatta è consigliabile annaffiare per immersione, lasciando il vaso per qualche minuto in immersione in acqua, in modo che la terra assorba l’umidità necessaria. L’Echeveria rossa deve essere annaffiata quando il terriccio in superficie è secco.

Durante la stagione autunno-inverno devono essere ridotte le annaffiature in funzione della diminuzione delle temperature. Vanno evitati i ristagni di acqua che possono provocare il marciume delle radici.

Concimazione

Per quanto riguarda la concimazione, ogni 3-4 settimane a partire dalla primavera e per tutta la stagione estiva si può concimare con del concime liquido che va diluito nell’acqua di irrigazione. Dall’autunno e per tutto l’inverno le concimazioni vanno sospese perché l’Echeveria va in riposo vegetativo. Il concime adatto per questa pianta deve essere equilibrato in azoto, fosforo e potassio, e deve contenere microelementi come magnesio, ferro, manganese, rame, zinco, boro e molibdeno.

Echeveria rossa: come si cura la pianta di Natale? Dove posizionarla?